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Note a margine della biografia di L.D.TENCO
Luigi Tenco iniziò a suonare fin
da piccolo. Fra i suoi primi strumenti musicali aveva un clarino da banda. Erano
appena iniziati gli anni '50 e con il clarino Tenco imparò ben presto a
suonare pezzi jazz. Nella sua adolescenza venne affidato ad una insegnante
di lettere che lo tenne con sè per un lungo periodo e che, come è facilmente
intuibile, fu assai formativo.
Prese lezioni di pianoforte dalla stessa insegnante del suo amico pittore Gino
Paoli (che era alquanto negato per la musica) e sbalordì per la facilità di
apprendimento, tanto che nel giro di pochi mesi, superò per capacità la stessa
insegnante. Pare che il clarinetto gli fu fatto un giorno "a pezzi"
dal fratello più grande di lui che non apprezzava, così come anche la madre,
la sua dedizione alla musica. Ma Tenco, invitato a suonare ad una festicciola
fra amici, si presentò ugualmente con il clarino che aveva abilmente rimesso in
piedi utilizzando l'elastico delle sue mutande. Dal clarino passò poi a suonare
il Sax che acquistò a Milano. Gli fu maestro un certo Minerbi al quale
rimproverò di aver fatto male ad insegnargli l'uso di quello strumento poche
ore prima di uccidersi (quasi fosse stato quello l'inizio di una attività
disdicevole che lo aveva coinvolto troppo allontanandolo dagli studi, cosa che
invece desiderava la madre solita a chiamarlo "il mio
studente"). Tenco era comunque apprezzato dagli amici come suonatore di Sax
e fu per questo che rimediò i primi contratti di lavoro facendo delle piccole
performance in alcuni dischi di altri cantanti. Era quello il periodo del
Rock-Roll (importato dall'America) ed a Tenco va riconosciuto (non lo fa mai
nessuno) il pregio di essere stato il primo (1958) a scrivere brani Rock in
lingua italiana inventando quello che poi fu chiamato il "rock
sofisticato". Per non esporsi troppo utilizzò in quel periodo lo
pseudonimo di Gigi Mai e, purtroppo non firmò, pur avendone titolo, il primo
celebre successo di Adriano Celentano e primo disco anche di Giorgio Gaber dal
titolo "Ciao ti dirò". Affascinato comunque anche dalle melodie e
dalla voce di Nat King Cole, ne imitò la voce incidendo un disco con lo
pseudonimo di Gordon Cliff dopo che si era dedicato alla riscrittura, in lingua
inglese, di un famoso brano italiano dal titolo "Vola colomba" della
quale ne fece due versioni. La promessa di incidere questo brano fu però
disattesa. Di Gordon Cliff oggi ci resta un "Parlami d'amore Mariù"
cantato in parte in inglese ed in parte come lo avrebbe potuto cantare Nat King
Cole se gli avessero chiesto di cantare in italiano, un brano tutto inglese di
G.Gerswin dal titolo "Love is here to stay" con il quale si possono
fare i raffronti ed apprezzare le somiglianze con la voce di Nat ed una
recensione del novembre 1960 che lo individua come un nuovo ma mediocre cantante
americano. Anche di una sua prima composizione classica dal titolo
"Quando", già pubblicata pochi mesi prima, ne fece una nuova
incisione inventandosi un nuovo pseudonimo, questa volta Dick Ventuno. Deriva
questa sua scelta da un fatto puramente numerico e Luigi è da rilevare che era
molto "matematico" e meno bravo invece in lingua italiana (anche se
poi riuscirà a rappresentare nelle sue canzoni, con le parole, i sentimenti,
come solo un grande poeta riesce a fare).
Inciderà ancora un suo breve brano Jazz dal titolo "Triste sera" ed
avrà modo di dire poi che se per un certo tempo si era avvicinato al Jazz lo
aveva fatto da "jazzista arrabbiato".
La sua grande sete di "giustizia" lo aveva portato molto vicino a
prendere "i voti" e a farsi prete e per ironia della sorte, è proprio
a causa di una sua simpatica canzone, dove rimprovera il parroco di aver
addobbato la Chiesa in maniera tale da mettere a disagio i poveri (che non l'
avrebbero riconosciuta come casa propria) che si trova censurato ed è costretto
a rinunciare per un paio di anni ad ogni apparizione video. Superata la crisi
mistica, Tenco puntò a fare carriera politica e si espose partecipando a cortei
e professando la sua fede marxista. La sua famiglia, che già non approvava la
scelta della musica, fu certamente disturbata anche da queste posizioni che
assunse Luigi (candidato peraltro a ruolo dirigente all'interno di un partito di
sinistra).
Ho scritto solo alcune delle cose che difficilmente si trovano assemblate in
questa maniera nelle biografie di Tenco dove molto spesso si bada invece a
raccontare, con prevalenza, la vicenda delle sue ultime ore. Ma di Luigi, che ha
scosso la coscienza di tante persone, è fondamentale conoscere, a mio parere,
la formazione e non può essere negato (lo è stato per tutti questi anni)
all'opinione pubblica il fatto che era nato da una relazione extra-coniugale.
Questo fatto ad esempio, taciuto da sempre, fa capire oggi, ancora di più,
quali siano state le grosse lacerazioni interne che hanno forgiato il carattere
di Luigi, quali siano state le contraddizioni che ha vissuto sulla pelle e ci
aiuta anche a capire quanto sia stata grande, per lui, la delusione (fu
criticato aspramente dai "giovani" per le sue scelte di
pseudo-integrazione nel sistema) di non aver cambiato in meglio quello che amava
chiamare "il mondo di domani".
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