Forse,

cercavi la vita

quando lasciasti la sua immagine,

stanca di vani tumulti.

Forse, quando lasciasti il grigiore

di un cielo senza speranza,

cercavi l'amore,

che vane parole

mai riuscirono a creare.

Ed il tuo cuore non si rassegnava

all'angoscia che lenta cadeva

su note lontane,

nel tuo magico regno.

Sullo scoglio di un mare colmo di infinito

rimpianto, tu solo,

cercavi nel segreto dolore,

la luce di un'alba che solo

il tramonto ti offriva.

Bagliori lievi

sull'onda triste.

Nello spazio profondo

incantati gabbiani

caduti sulla riva di un sogno

accanto al mare,

colmo d'infinita poesia.

La luce pallida

di un fiore reciso

nell'abisso fatale

ove volasti per fuggire

gli urli incessanti,

per inseguire un volto

apparso per un attimo troppo

breve sul sentiero

vegliato dalla malincoinia.

La solitudine

canta il tuo silenzio,

sommesso,

alla notte incantata