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tratto da "Secolo XIX"  - 27/3/2003

l'inchiesta TENCO


Non sono stato il primo a entrare nella stanza dove Luigi Tenco si era ucciso.


Quando sono arrivato li, davanti alla porta, c'era già Dalida,in lacrime.Era disperata, piangeva a dirotto. Parla Lucio Dalla. E' la ricostruzione che il cantautore offre di quella serata nella dependance dell'hotel Savoy di
Sanremo. La sera del 27 gennaio 1967, in cui Tenco fu trovato senza vita e iniziò un mistero lungo 36 anni. Però, per favore, insiste Dalla, non voglio più parlare di quell'evento così triste, cosi doloroso. Il cantante di Caruso e Com'è profondo il mare ribatte indirettamente al testimone che,l'altro giorno, ha messo
nero su bianco il suo racconto: il primo a entrare in quella camera d'albergo fu Lucio Dalla: è stato lui stesso a confidarmelo. Testimone la cui identita è tenuta nascosta. Un tassello della nuova inchiesta sulla tragedia che contrappuntò il Festival di Sanremo. A raccontare quella notte è ora anche Pierluigi Vacchino.
Era il funzionario responsabile della casa discografica Rca per la Liguria. In quelle ore, conclusa la serata del Festival, era a cena. Al tavolo con me . spiega . c'era anche Dalida insieme al marito. Ad un certo punto qualcuno la chiamò. Da
dove? Ancora oggi è un mistero. So solo che un'espressione di orrore le si dipinse sul volto. Scattò in piedi e abbandono la tavolata .Chi c'era all'altro capo del telefono? E' uno degli ennesimi interrogativi del caso Tenco. Anche se i giornalisti che hanno ricostruito il caso negli ultimi dieci anni, Andrea Pomati, Marco Buttazzi e Aldo Fegatelli Colonna, ritengono che la chiamata sia giunta da un albergo,ma non dal Savoy. Prosegue il racconto di Vacchino: Dopo qualche istante fui pregato di seguirla, per capire che cosa stesse accadendo. Giunsi al Savoy che lei era gia lì, c'era una gran confusione davanti a quella stanza. Entrai anch'io e
vidi il corpo del povero Tenco. Però, insiste Vacchino, da quel momento in poi iniziano ad accadere eventi strani. Uscii e quando dopo cinque minuti rientrai in camera il corpo era già in una posizione diversa. Poi arrivò la polizia, poi il cadavere sparì. Poi, più tardi, era di nuovo nella stanza. Ancora: Ho visto le foto pubblicate negli ultimi giorni dai giornali. E il corpo di Tenco è in una posizione
ancora diversa da quelle che vidi quella sera. I carabinieri del nucleo giudiziario di Sanremo continuano la loro indagine. Dopo una prima visita al catasto, sono stati in Comune, per ricostruire tutta la storia dell' hotel Savoy attraverso le varie ristrutturazioni. Così hanno individuato l'operaio edile che ha personalmente smantellato la stanza di Luigi Tenco, prima del restyling . E' stato interrogato su alcuni dettagli ritenuti di particolare importanza. Ha anche confermato un particolare importante: il pavimento della camera era di graniglia. Sembrerebbe un particolare insignificante, che per altro ben si osserva nelle fotografie scattate quella notte. Però c'è una stonatura. Il rapporto della polizia, la primissima relazione, afferma letteralmente che Tenco fu trovato disteso su un pavimento di legno. E' solo un errore di scrittura, frutto della concitazione del momento? O è l'ennesima mattonella fuori posto di un mosaico imperfetto e sbilenco?
Marco Menduni

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