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tratto da "Il
Gazzettino" di Venezia
Venezia
LUIGI TENCO
Attualissimi i suoi messaggi
Gentile Direttore,
"Ha voluto colpire a sangue il sonno mentale dell'italiano medio": ha scritto Salvatore Quasimodo a proposito della morte di Luigi Tenco avvenuta durante il festival di Sanremo del 1967. L'industria discografica e tutto ciò che gira attorno agli interessi della manifestazione canora avrebbero voluto, in generale, che quell'atto d'accusa pagato con la vita fosse dimenticato al più presto. E in molti si sono premurati a svilirlo, a ridicolizzarlo, a banalizzarlo. Ma di Luigi Tenco , della sua ribellione, del suo impegno civile, delle sue intuizioni musicali, della sua vita, si parla ancora, anche se qualche volta con poca sensibilità ed intelligenza. E le sue canzoni - attualissime anche adesso - sono ancora ascoltate e cantate. A me piace ricordarlo, in questo momento, con i suoi versi: "E se ci diranno che per rifare il mondo c'è un mucchio di gente da mandare a fondo, noi che abbiamo troppe volte visto ammazzare per poi dire troppo tardi che è stato un errore, noi risponderemo, noi risponderemo: no, no, no! E se ci diranno che nel mondo la gente o la pensa in un modo o non vale niente, noi che non abbiamo ancora finito di contare quelli che il fanatismo ha fatto eliminare, noi risponderemo, noi risponderemo: no, no, no!".
Cristina Romieri
Venezia Lido
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