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tratto da "Secolo XlX" - 23/3/2003

 

Nuova perizia balistica sulla pistola che uccise Tenco

Sanremo.

La pistola fu restituita alla famiglia nell ’88. E' l ’arma con la quale, secondo le ricostruzioni dell ’epoca, Luigi Tenco si tolse la vita nella dependance dell' hotel Savoy la notte del 27 gennaio’67. Fu riconsegnata al fratello di Luigi, Valentino. Perfettamente pulita,come non fosse mai stata usata.Ora che l ’inchiesta sulla morte del cantautore è stata riaperta dalla procura della Repubblica, quella Walter Ppk calibro 7,65 potrebbe diventare decisiva per la risoluzione del caso; per scrivere una verità definitiva e incontrovertibile sulla tragedia che contrappuntò la ventisettesima edizione del Festival di Sanremo.
Tanti i misteri che ancora si addensano su quell ’arma. Troppi, da rendere pressocché obbligata la decisione che la magistratura si appresta a prendere: una nuova perizia balistica, che accerti se è stato proprio quel revolver a esplodere il colpo fatale. C ’ è un giornalista esperto di armi, che quella notte entrò nella stanza, pronto a giurare che Tenco stringeva tra le mani un ’altra arma: una Beretta calibro 22. Altri misteri. Sulle mani di Tenco mancava il “segno di Felc ”, la ferita caratteristica di chi si toglie la vita con la pistola. Non c ’era sangue nelle mani, altro elemento di questo genere di suicidi; nemmeno sangue sulla canottiera e sulla camicia, entrambe bianche. Ancora: c ’è un foro d ’uscita sulla regione temporale destra. Ma le relazioni della polizia parlano di un solo foro: un dettaglio evidentemente contraddittorio.
M.Men.

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