torna a:      il mio regno       La mia pagina su L.Tenco                

vai a:   la stampa     discografia        juke-box      spartiti   e-mail

 

e se ci diranno (forum)...

torna all'edicola l'edicola l'edicola l'edicola l'edicola

 

tratto da "il Mattino" - 22/3/2003

Trentasei anni dopo la scomparsa del cantautore si indaga per omicidio

MARIELLA PAOLETTI
«Chi ha ucciso quel giovane angelo che girava senza spada»? Se lo domandava Francesco De Gregori, nella canzone «Festival» dedicata alla memoria di Luigi Tenco. A quanto pare tornerà a chiederselo anche la procura di Sanremo, che 36 anni fa archiviò in fretta come suicidio la morte del cantautore. E come suicidio, essa è passata alla storia.
La procura di Sanremo ha deciso ora di riaprire l’inchiesta sulla morte del cantautore, che secondo la versione ufficiale si uccise con un colpo di pistola alla testa nella sua stanza dell’Hotel Savoy della città dei fiori nel 1967, nel corso del Festival della Canzone. L’ipotesi che si affaccia sulla scena è quella dell’omicidio di Tenco.
Come ha rivelato ieri il quotidiano «Il Secolo XIX», il procuratore della Repubblica di Sanremo, Mariano Gagliano, ha dato incarico alla polizia giudiziaria di rintracciare tutti gli atti della vecchia indagine sulla morte del cantautore. Al vaglio del magistrato ci sono anche nuovi materiali raccolti negli ultimi anni da tre giornalisti, Andrea Pomati e Marco Buttazzi, di Imperia, e Aldo Fegatelli Colonna di Roma. Pomati e Buttazzi avevano tra l’altro portato alla luce il fascicolo giudiziario sul caso Tenco, che si credeva scomparso. Insieme a Colonna, autore di una biografia sul cantautore scomparso, sono in possesso dell’unica copia autenticata del fascicolo. Il documento non è infatti più reperibile negli uffici del tribunale. La procura sta ricostruendo gli atti anche attraverso le consulenze di esperti e professori universitari intervistati dai giornalisti, che hanno tra l’altro sottoposto ad accurati esami le fotografie del cadavere di Luigi Tenco, scattate nel 1967 dagli operatori della polizia scientifica.
La procura è orientata anche ad acquisire le videocassette di diverse trasmissioni televisive che negli ultimi anni hanno affrontato il tema delle indagini, comprese due recenti puntate del programma di RaiTre «Enigma». I tre giornalisti che hanno raccolto informazioni e documenti hanno anche presentato un esposto alla procura. La denuncia si basa su una serie di considerazioni ricavate dopo l’analisi del fascicolo giudiziario del 1967, ed in particolare dall’esame delle foto della polizia scientifica in esso contenute. Vengono messe in risalto in particolare le differenti testimonianze relative alla posizione del cadavere e della pistola all’interno della stanza; una telefonata della fidanzata di Tenco, Valeria, con la quale il cantautore avrebbe fatto programmi per il futuro proprio poco prima di morire; l’assenza di sangue sulla camicia e sulla maglietta del morto.
Luigi Tenco è morto il 27 gennaio del 1967 nella sua stanza dell’hotel Savoy a Sanremo, mentre si svolgeva la diciassettesima edizione del Festival. La sua canzone, «Ciao amore ciao» cantata in coppia con Dalida, fu eliminata dalla finale. Sul corpo di Tenco non è mai stata eseguita un’autopsia. L’ipotesi più accreditata fu subito quella del suicidio. Motivo scatenante: l’eliminazione dal Festival. «Quella sera tutti volevano sbarazzarsi del cadavere del povero Tenco e tenere al momento nascosta la notizia della morte», ricorda l’avvocato Arrigo Molinari, all'epoca commissario di polizia. In molti sollevarono dubbi sulla vicenda, ma la procura chiuse il caso in fretta, archiviando le carte.

 

Copyright © 2003 ilmioregno.it All rights reserved. Credits