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La procura di Sanremo non esclude la riesumazione per esami medico-legali mai compiuti all
'epoca
Una nuova autopsia per Tenco
Sparito dall 'archivio del tribunale il faldone del processo
Luigi Tenco alla Torretta sopra Recco dove abitava
Sanremo.L'inchiesta è partita, le tappe già delineate. Anche la strategia e definita:
cercare una definitiva risposta ai tanti dubbi che si addensano sulla morte di Luigi
Tenco utilizzando le carte,i documenti,le testimonianze. Ma la procura di Sanremo non esclude
il ricorso all'ultima carta, quando tutte le altre strade si dimostrassero un vicolo
cieco. Una vera autopsia sul corpo del cantautore, quell'esame medico-legale che non
è mai stato compiuto. "Quella sera tutti volevano sbarazzarsi del cadavere del povero
Tenco e tenere nascosta la notizia della morte" lo ricorda l'avvocato Arrigo Molinari,
all'epoca commissario di polizia incaricato delle indagini.
Così ,oggi, la magistratura vuole risolvere i diciotto interrogativi ancora aperti
sulla tragedia che gettò un'ombra lugubre sulla ventisettesima edizione del Festival.
I principali sono dedotti dall'esame delle foto della polizia scientifica,
confrontate con le differenti testimonianze sulla posizione del cadavere e della pistola all'interno della
stanza. Anche il revolver rappresenta un dubbio ancora aperto. Tenco aveva una Walter
Ppk, che fu poi restituita alla famiglia. Ma tra i primi a entrare nella stanza ci fu anche un esperto di
armi, che testimoniò: la pistola che il cantante stringeva tra le mani era una Beretta calibro
22. Ancora:una telefonata della fidanzata di Tenco, Valeria, con la quale il cantautore
aveva fatto programmi per il futuro proprio poco prima di morire.Poi l'assenza di
sangue sulla camicia e sulla maglietta del
morto. Gli esperti hanno anche sottolineato l'assenza di ferite alla mano, che sono
sempre presenti nei casi in cui la vittima
si uccide con una pistola. Ancora verbali dissonanti :c'è discordanza fra le
descrizioni delle ferite che compaiono nei verbali e quel che mostrano invece le foto.
I carabinieri che, incaricati dal procuratore della Repubblica Mariano Gagliano,
devono rimettere insieme tutta la documentazione sul caso, hanno già iniziato ad
archiviare gli atti nel nuovo fascicolo giudiziario. Sono stati al catasto, per recuperare
la piantina della dependance dell'hotel Savoy,teatro della tragedia,cosi com'era
quella notte del 27 gennaio 1967. L'albergo, infatti, ha subito negli anni diverse
ristrutturazioni. Hanno anche cominciato a ricostruire, sempre sulla planimetria catastale,
la posizione del corpo e degli oggetti nella stanza.
Così come tutta la vicenda della morte di Tenco è sempre stata ammantata di un'aura di interrogativi e di
mistero, lo è
anche l'attualità. Il faldone processuale, infatti, è sparito dall'archivio del tribunale.
La versione ufficiale parla di un disguido, dovuto anche in questo caso alle
riorganizzazioni logistiche che si sono succedute negli anni. Esiste però una copia di quegli atti.
L'hanno ottenuta due giornalisti di Impe-
ria, Andrea Pomati e Marco Buttazzi. "Già dieci anni fa"- spiega Pomati-
"quando abbiamo iniziato a occuparci del caso". I due sono anche tra i firmatari dell'esposto
alla magistratura che ha dato il via alla riapertura del caso Tenco.Il cantautore si
uccise per la subitanea eliminazione del suo brano, Ciao amore,ciao
come ha sancito l'inchiesta dell'epoca? O dietro quella morte si profila l'ipotesi di un
omicidio?
Marco Menduni
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