Il caso Tenco,
dal punto di vista legale, è chiuso. L'autopsia effettuata
nei giorni scorsi, ad Acqui Terme, sui resti del cantautore,
ha chiarito, senza ombra di dubbio, che si trattò di
suicidio. Wilma Goich, cantanbte di roigine cairese, tira un
sospiro di sollievo. «Ora - dice - mi auguro che Luigi possa
riposare in pace e che di lui ci si possa ricordare
solamente attraverso le sue canzoni». I due erano legati da
profonda amicizia. E insieme trascorsero il capodanno del
1966. Ventisette giorni dopo, durante la XVII edizione del
Festival di Sanremo, Luigi Tenco si suicidò perché la sua
canzone "Ciao amore ciao", presentata in coppia con Dalida,
era stata eliminata.
La Goich, venne scritturata, insieme ad altri artisti, per
allietare la notte di San Silvestro, alla Casina Valadier,
di Villa Borghese, a Roma. E tra gli invitati vi era anche
Luigi Tenco. Anche se d'allora, sono trascorsi quasi
quarant' anni, Wilma Goich, ne conserva, un lucido,
incancellabile ricordo. «Eravamo legati da profonda amicizia
e stima - ricorda Wilma Goich - accomunati in primo luogo
dalle nostre origini liguri ma anche da una proficua
collaborazione artistica». Iniziata nel 1964, quando la casa
discografica Ricordi, per la quale entrambi incidevano, le
propose di interpretare una delle più belle canzoni d'amore
di Tenco: "Ho capito che ti amo".
Un brano che ottenne in quello stesso anno, un successo
clamoroso, classificandosi al primo posto al "Festival della
Canzone Mediterranea" di Barcellona. «Era davvero un uomo
molto sensibile, autore originalissimo, impegnato e avanti
coi tempi. Un artista che riusciva a coniugare
magistralmente testi e musiche, e ad esprimere, con frasi
molto semplici, mai banali, i sentimenti più profondi.
Talvolta introverso, ma non affatto così ombroso e
pessimista come poi in seguito è stato descritto».
Quel Capodanno 1967, fu comunque all'insegna della
spensieratezza e del divertimento. Allo stesso tavolo,
dell'affollato locale di Casina Valadier, vi era Tenco
accompagnato da Dalida, e la Goich con il fidanzato Edoardo
Vinello. « Scherzammo tutta la notte - ricorda la Goich - e
Luigi, con amabile ilarità, elencò i lati negativi del
matrimonio. Per un motivo molto semplice. Il 2 gennaio ,
infatti mi sarei sposata con Edoardo».
Molto si è detto sulla relazione tra Tenco e Dalida.
«Stavano bene insieme, c'era una forte intesa e complicità,
e Dalida poi, non si atteggiò mai a diva. Mi confidò anzi
che gli abiti che indossava, li aveva acquistati al
mercatino delle Pulci di Parigi. Tuttavia non ho avuto la
sensazione che fossero innamorati». Altri testimoni
riferiscono invece che Tenco quella sera fosse
particolarmente scontroso. E che si ostinò, contro il volere
dei musicisti, a interpretare "Ti ricorderai di me". Una
canzone venata di malinconia, emblematica, per quanto poi è
accaduto, assolutamente non adatta per l'atmosfera
ridanciana di un 31 dicembre. La Goich rivide per l'ultima
volta, Tenco a Sanremo, il 26 gennaio '67, durante le prove
della kermesse canora. Anche lei in gara con "Per vedere
quanto è grande il mondo", poi classificatasi al quinto
posto. Brano che interpretò in coppia con "I Surf". Poi
quello sparo. Quella sua morte assurda. «Avrebbero dovuto
fermare subito la manifestazione - sottolinea la Goich - io
non me la sentivo di salire sul palco, come se nulla fosse
accaduto. Eravamo tutti sconvolti. Ma ci imposero di
continuare. E lo show andò avanti ». Con riluttanza, perché
temeva un fraintendimento speculativo, Wilma Goich,
nell'estate dello stesso anno, interpretò un' altra
splendida canzone, inedita, di Tenco "Se stasera sono qui".
E fu subito un successo, con un milione e mezzo di copie
vendute.
Vanni Perrone
21/02/2006
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