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Rinasce il caso Tenco
37 anni dopo, il suicidio di Luigi Tenco continua a far discutere. Paolo Bonolis ha invitato ieri a "Domenica In" Arrigo Molinari, ora avvocato di "disagi bancari", ma all'epoca commissario di polizia a Sanremo.
Egli ha raccontato la sua incredibile versione dello scenario; il cadavere messo in fretta e furia in una delle bare di cui disponeva l'hotel Savoy ("vista la folla di clienti anziani") trasportato all'obitorio e poi riportato indietro in albergo, il tentativo di fare la camera ardente nella sede del Festival al Casinò e interrompere così la gara, una lite davanti al cadavere fra Lello Bersani (a favore dell'interruzione) e Ugo Zatterin (presidente della commissione selezionatrice, a favore della prosecuzione del Festival). Ha lasciato tutti allibiti l'ammissione di Montanari che a Sanremo esistessero (esistono?) due obitori, uno dei quali destinato solo ai suicidi per gioco.
E, a proposito di gioco, Molinari ci ha poi raccontato dietro le quinte: "Nel '50, poiché al Casinò di Venezia c'era l'abitudine di scommettere sulla vincita del Festival del Cinema, a Sanremo pensarono di fare la stessa cosa con un Festival di canzoni". Altro che il toto-nero. In TV, l'uomo ha raccontato che nel gioco delle scommesse clandestine finì perfino re Farouk, che perse 1 miliardo puntando su "Casetta in Canadà". Povero Festivalone: se queste erano le premesse....
articolo
tratto da "LA STAMPA" di Torino del 01/03/2004
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