torna a:      il mio regno       La mia pagina su L.Tenco                

vai a:   la stampa     discografia        juke-box      spartiti   e-mail

 

e se ci diranno (forum)...

 

torna all'edicola l'edicola l'edicola l'edicola l'edicola

 E ogni volta si riparla di Luigi Tenco ma la verità resta lontana 

- tratto da "l'arena" di Verona - 2/3/2003

Domenica 2 Marzo 2003
E ogni volta si riparla di Luigi Tenco ma la verità resta lontana

Con l’arrivo del Festival di Sanremo arriva puntuale, ogni anno, anche una qualche rievocazione del «caso Tenco». A distanza di 36 anni Luigi Tenco, la sua vita e la sua morte continuano ad essere un «evento mediatico» che colpisce il sentimento e l’immaginario collettivo, specie se collegato ai clamori e alle frivolezze del festival, quello stesso festival nel quale Tenco fu spezzato da un colpo di pistola. Anche l’altra sera, su Raitre, la puntata di Enigma è stata dedicata a questa vicenda, tra ricostruzioni accurate e gaffe approssimative, senza che peraltro saltasse fuori niente di nuovo sull’argomento. Di solito non è dai programmi televisivi che emergono indicazioni inedite sul mistero di quella morte, che per la verità appare sempre più un mistero e sempre meno riconoscibile come suicidio. Semmai le rivelazioni vengono da studi seri e inquietanti come quelli dei giornalisti liguri Marco Buttazzi e Andrea Pomati o quelli pubblicati dal biografo Aldo Fegatelli Colonna, tutti per fortuna presenti a Enigma . Delucidazioni finalmente interessanti avrebbe potuto riferirle invece un’altra persona che era stata annunciata come ospite di Enigma e che invece, come volevasi dimostrare, non s’è vista. Si tratta infatti dell’ex commissario Arrigo Molinari, che condusse o meglio avrebbe dovuto condurre le indagini su quella morte e che non a caso non ha mai parlato per spiegare i suoi comportamenti in quell’occasione. Per spiegare ad esempio: perché fece portar via il corpo senza effettuare alcun rilievo e poi, ripensandoci, lo fece di nuovo trasportare dall’obitorio alla stanza d’albergo, per far eseguire i rilievi fotografici a distanza di due ore, quando ovviamente erano ormai inquinati tutti gli elementi utili a capire qualcosa di ciò che era successo (ci sono sei testimonianze diverse sulla posizione del cadavere); perché non fu disposta una autopsia (non si sa nemmeno se l’unico foro lasciato dalla pallottola nel cranio fosse di entrata o di uscita, la qual cosa capovolgerebbe molte deduzioni) né la prova del guanto di paraffina né una perizia balistica (non è nemmeno chiaro quale pistola abbia sparato, e perché nessuno abbia sentito spari, e come mai non fosse inserito il caricatore ma ci fosse solo un colpo in canna) né una perizia calligrafica sul biglietto lasciato da Tenco; perché lasciò andar via nella notte stessa la "quasi fidanzata" Dalida (Tenco in realtà amava la veneta Valeria, e questo è provato dalle sue inconfutabili lettere) nonché il marito di Dalida, improvvisamente apparso e scomparso; e varie altre cosette.
Questo signore mai ha dato spiegazione di così singolari metodi di indagine, che hanno "inorridito" il criminologo ospite di Enigma come qualunque persona di buon senso. Promosso questore e poi lasciata la polizia, da privato cittadino il signor Molinari si è di nuovo fatto notare giusto un anno fa, quando, sempre a Sanremo, presentò un esposto in Procura per bloccare l’imminente esibizione di Roberto Benigni al festival. Tutto torna, direi.

di Enrico de Angelis

 

 

 

Copyright © 2003 ilmioregno.it All rights reserved. Credits