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GLI ANNI DI TENCO

Nell'antologia trovano posto versioni alternative e l'inedito "Com'è difficile". In un doppio cd celebri brani e rarità del cantautore

 

Alla fine degli anni '50 e nei primi anni '60 due etichette, la Jolly e la Music lanciarono alcuni artisti fondamentali per la storia della musica italiana; musicisti del calibro di Celentano, Dallara, Leali, oltre che Jannacci, Battiato e Luigi Tenco. Proprio da quest'ultimo la nuova etichetta Gmg Music, inizia il recupero di vecchie registrazioni del catalogo Saar. La prima emissione s'intitola "Luigi Tenco" ed è un doppio Cd contenente versioni originali ed alternative dell'album "Luigi Tenco" pubblicato nel 1965 dal cantautore piemontese per la Jolly.

Insieme a queste tracce sul primo Cd si trovano delle "cover" di Jannacci, De André e Bob Dylan, oltre che brani scritti da Tenco per lo show televisivo "La Comare" estratte dall'album "Tenco canta Tenco, De André, Jannacci, Bob Dylan" pubblicato nel 1972 e contenente registrazioni del '64. Il secondo Cd si apre con delle versioni alternative (brani tra il 1964/65), prosegue con un medley strumentale delle principali melodie di Tenco eseguite dall'orchestra di Paolo Tomelleri e si conclude con un inedito. Si tratta delle registrazioni del lavoro di preparazione degli arrangiamenti di "Com'è difficile", dialoghi e prove che il Maestro Ezio Leoni e Tenco fanno in studio durante l'allestimento della canzone.

Ciò che esce dalle registrazioni è il ritratto di un musicista che ha fatto dell'intensità delle interpretazioni il suo tratto distintivo. La tristezza vela ogni brano, anche quando si lascia andare verso l'ironia o l'analisi critica della società Tenco ha per lo più cantato d'amore, amori struggenti, passioni travolgenti ed anche quando i temi erano diversi c'era sempre una vena malinconica a segnare le canzoni. Senza tempo, dopo quasi quarant'anni è il suo modo di cantare, la sua scrittura lirica. Al contrario la musica appare un po' datata, sebbene ineccepibile per il suo valore storico ed artistico; certe velature ed atmosfere jazzistiche oggi sono appannate ma in quel periodo erano "avanguardistiche".

E' questo dunque un documento importante per capire e/o ricordare, senza nessuna retorica, un artista fondamentale nella storia ed evoluzione della musica italiana. A complemento un ricco libretto in cui vari personaggi ricordano Tenco e gli incontri con lui aiutando così nell'approfondimento dell'artista.

Luca Trambusti

articolo tratto da "IL TIRRENO" di Livorno del 19/10/2003  

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