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Si è già detto e scritto tanto, su Luigi Tenco, da tempo assurto,
giustamente, a "classico" della canzone d'autore italiana. Ma
è bello che, com'è accaduto l'altra sera all'affollata Libreria La
Prosivendola, vi siano ancora persone che "scoprono" emozioni
vicine alla commozione ascoltando le sue parole, lette o cantate, oppure
quel suo bel volto così «determinato e fragile», per dirla con le
parole dell'assessore allo Spettacolo Luciano Guerrini. È stato appunto
Guerrini ad introdurre alla Prosivendola la serata dedicata alla
presentazione di "Io sono uno - canzoni e racconti",
preziosissimo volume ed altrettanto prezioso video, entrambi curati da
Enrico de Angelis, disponibili in unica ed indivisibile confezione edita
da Baldini & Castoldi. Una raccolta, come si suol dire,
"definitiva", perché propone l'opera omnia delle canzoni
edite (corredate pure da significative varianti sul testo) ed inedite di
Tenco, i suoi inediti racconti, la sua discografia integrale (completa
delle sue incisioni per l'estero o dei brani suoi cantati da altri), e
tutta la bibliografia che lo riguarda. Il tutto compilato e pubblicato
per la prima volta con quella "pignola minuziosità" che è
caratteristica professionale di de Angelis e che ne ha da tempo
assicurato la fama di maggior studioso/esperto del cantautore
piemontese. E ancora, nel volume, una miniera di note, curiosità e
rarità che sicuramente stuzzicheranno l'appetito dei fans di Luigi,
oltre a costituire un fondamentale punto di riferimento anche per chi,
magari, non ne è stato ancora "folgorato". Sempre che,
sottolinea in tutta sincerità de Angelis nell'introduzione al volume,
la lettura dei testi sia preceduta o accompagnata dall'ascolto dei
dischi, che rimangono sempre il primo irrinunciabile veicolo espressivo
dell'arte di Tenco.
Perché, come diceva Guerrini («anche lui - nelle parole di de Angelis
- una preziosa "rarità": un assessore allo Spettacolo,
finalmente, che sa di spettacolo e di musica»), di arte che veleggia
verso lidi letterari si tratta, parlando di Tenco. Arte come espressione
di un musicista colto (che conosceva e amava il jazz, la tradizione
melodica italiana e americana, e fu tra i primi ad esplorare la canzone
popolare e la canzone politica), e soprattutto come "testimonianza
esistenziale" dell'irrisolta contrapposizione tra il rigoroso
rispetto della propria intima, "lunatica" ipersensibilità, e
la voglia/necessità di raggiungere il pubblico e farsi ascoltare.
Tutto questo è emerso alla Prosivendola dalle letture delle canzoni di
Luigi, a cura di Daria Anfelli e Solimano Pontarollo, che hanno scelto
tra i brani più capaci di "sostenere" anche la prova della
sola pagina scritta, e tra quelli che Tenco aveva sottoposto a più
possibili varianti nel testo; dall'agghiacciante racconto
Giaceva immobile
letto da Ida Cassin. E dai pezzi invece suonati e cantati da Raffaella
Benetti e Marco Ongaro. La prima ha interpretato in maniera esemplare
Le temps file ses jours
, ovvero la versione francese di quel capolavoro (anch'esso abbastanza
agghiacciante) che è
Un giorno dopo l'altro
. Ongaro ha rivelato una sua divertente vena di crooner, proponendo la
stessa canzone in inglese e, sempre in inglese, una versione della
"sanremese"
Vola colomba
, traduzione che Tenco provò ma non riuscì a pubblicare su disco e che
Ongaro ha valorizzato reinterpretandola alla Elvis. Il cantautore
veronese ha chiuso con la celebre bandiera antimilitarista di Boris Vian
Le déserteur
, sempre, s’intende, nell’inedita traduzione di Tenco.
Interessantissimo, infine, il video allegato al libro, che propone tutta
la documentazione visiva oggi disponibile su Tenco, e cioè le sue
apparizioni televisive in Rai dal 1962 al 1966. Anche in questo caso con
tante curiosità, a cominciare da un improbabile shake suonato "a
tre" da Tenco e dai giovanissimi Lucio Dalla e Gianni Boncompagni.
Beppe Montresor
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