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Venerdì 6 Dicembre 2002 - tratto da "l'arena" di Verona
Affollata serata alla Prosivendola
Tenco, emozioni riscoperte
Un libro e un video, canzoni e letture

Si è già detto e scritto tanto, su Luigi Tenco, da tempo assurto, giustamente, a "classico" della canzone d'autore italiana. Ma è bello che, com'è accaduto l'altra sera all'affollata Libreria La Prosivendola, vi siano ancora persone che "scoprono" emozioni vicine alla commozione ascoltando le sue parole, lette o cantate, oppure quel suo bel volto così «determinato e fragile», per dirla con le parole dell'assessore allo Spettacolo Luciano Guerrini. È stato appunto Guerrini ad introdurre alla Prosivendola la serata dedicata alla presentazione di "Io sono uno - canzoni e racconti", preziosissimo volume ed altrettanto prezioso video, entrambi curati da Enrico de Angelis, disponibili in unica ed indivisibile confezione edita da Baldini & Castoldi. Una raccolta, come si suol dire, "definitiva", perché propone l'opera omnia delle canzoni edite (corredate pure da significative varianti sul testo) ed inedite di Tenco, i suoi inediti racconti, la sua discografia integrale (completa delle sue incisioni per l'estero o dei brani suoi cantati da altri), e tutta la bibliografia che lo riguarda. Il tutto compilato e pubblicato per la prima volta con quella "pignola minuziosità" che è caratteristica professionale di de Angelis e che ne ha da tempo assicurato la fama di maggior studioso/esperto del cantautore piemontese. E ancora, nel volume, una miniera di note, curiosità e rarità che sicuramente stuzzicheranno l'appetito dei fans di Luigi, oltre a costituire un fondamentale punto di riferimento anche per chi, magari, non ne è stato ancora "folgorato". Sempre che, sottolinea in tutta sincerità de Angelis nell'introduzione al volume, la lettura dei testi sia preceduta o accompagnata dall'ascolto dei dischi, che rimangono sempre il primo irrinunciabile veicolo espressivo dell'arte di Tenco.
Perché, come diceva Guerrini («anche lui - nelle parole di de Angelis - una preziosa "rarità": un assessore allo Spettacolo, finalmente, che sa di spettacolo e di musica»), di arte che veleggia verso lidi letterari si tratta, parlando di Tenco. Arte come espressione di un musicista colto (che conosceva e amava il jazz, la tradizione melodica italiana e americana, e fu tra i primi ad esplorare la canzone popolare e la canzone politica), e soprattutto come "testimonianza esistenziale" dell'irrisolta contrapposizione tra il rigoroso rispetto della propria intima, "lunatica" ipersensibilità, e la voglia/necessità di raggiungere il pubblico e farsi ascoltare.
Tutto questo è emerso alla Prosivendola dalle letture delle canzoni di Luigi, a cura di Daria Anfelli e Solimano Pontarollo, che hanno scelto tra i brani più capaci di "sostenere" anche la prova della sola pagina scritta, e tra quelli che Tenco aveva sottoposto a più possibili varianti nel testo; dall'agghiacciante racconto Giaceva immobile letto da Ida Cassin. E dai pezzi invece suonati e cantati da Raffaella Benetti e Marco Ongaro. La prima ha interpretato in maniera esemplare Le temps file ses jours , ovvero la versione francese di quel capolavoro (anch'esso abbastanza agghiacciante) che è Un giorno dopo l'altro . Ongaro ha rivelato una sua divertente vena di crooner, proponendo la stessa canzone in inglese e, sempre in inglese, una versione della "sanremese" Vola colomba , traduzione che Tenco provò ma non riuscì a pubblicare su disco e che Ongaro ha valorizzato reinterpretandola alla Elvis. Il cantautore veronese ha chiuso con la celebre bandiera antimilitarista di Boris Vian Le déserteur , sempre, s’intende, nell’inedita traduzione di Tenco.
Interessantissimo, infine, il video allegato al libro, che propone tutta la documentazione visiva oggi disponibile su Tenco, e cioè le sue apparizioni televisive in Rai dal 1962 al 1966. Anche in questo caso con tante curiosità, a cominciare da un improbabile shake suonato "a tre" da Tenco e dai giovanissimi Lucio Dalla e Gianni Boncompagni.
Beppe Montresor

 

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