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Desideriamo ricordare, ad un mese dalla
scomparsa, Ornella Benedetti. Aveva creato, dedicando gran parte
della sua vita, al Lido di Venezia dove abitava, il primo Club
intitolato a Luigi Tenco, poco dopo la sua tragica morte avvenuta
ormai più di quarant’anni fa. Una morte che in molti si erano
premurati a ridicolizzare e a banalizzare, ma che aveva fatto
scrivere a Salvatore Quasimodo: “ha voluto colpire a sangue il
sonno mentale dell’italiano medio … la sua ribellione ha ancora
una volta urtato contro il muro dell’ottusità”.
Ornella, come molti altri, era stata
toccata profondamente da quella tragedia. Sentiva (ancora di più
dopo aver approfondito la conoscenza dell’impegno artistico e
civile di Tenco) che si doveva far qualcosa “perché il nostro
seppur rispettoso silenzio verrebbe fatalmente scambiato per
indifferenza”, non lasciare che quella morte scivolasse nell’oblio
del tempo, come in tanti avrebbero voluto e come stava accadendo,
così come avevano fatto con quel corpo portato via in tutta fretta
perché lo spettacolo doveva continuare (significativo poi che al
funerale abbia
partecipato tanta gente ma nessun cantante, se non Fabrizio De
Andrè). Scrive alla madre di Luigi con cui manterrà un bella
amicizia (così con gli altri familiari e con Dalida)
per metterla a conoscenza del progetto di istituire il Club, senza
mitizzazioni e senza fanatismi, che potevano a quel tempo
risultare facili. Si legge nella tessera: “Lo scopo è di
mantenerne vivo il ricordo esaltando nel mondo della canzone
quegli ideali di poesia, onestà e dignità umana a cui Luigi ha
voluto esser sempre fedele illuminando la sua breve vita, che se
noi vogliano non sarà stata spesa inutilmente.”.
Su quel Club (a cui negli anni successivi
seguirà quello di Sanremo) riesce
a convogliare molte persone da varie parti d’Italia e non solo,
soprattutto giovani, con la loro rabbia, i loro sogni, la loro
creatività. Ornella diventa il loro (nostro) punto di riferimento.
Nasce una vera e propria rete di contatti, di amicizie, attraverso
tantissime lettere scritte perlopiù a mano (non esisteva ancora
internet né gli sms). E’ anche difficile crederlo ora che le sue
canzoni, di una straordinaria modernità, vengono continuamente
riscoperte e reinterpretate anche attraverso spettacoli teatrali e
ci sono siti e blog a lui dedicati, ma a quel tempo Luigi Tenco
era una sorta di tabù, con i suoi testi di reale protesta (e anche
l’amore era cantato in maniera mai banale e a volte “peccaminosa”)
e con quel suo gesto di ribellione estrema fatto in quella specie
di carrozzone nazional-popolare che era (ed in gran parte lo è
ancora) il festival di Sanremo.
Soprattutto
Nel 2000 Ornella ha voluto scrivere un volumetto, “A tutti quei
giovani che nel ’67 … - Piccola storia del Club Luigi Tenco di
Venezia.”, che racconta la storia appunto del Club e le sue
riflessioni: con un accenno particolare a don Lorenzo Milani,
il prete scomodo scomparso anche lui in quel 1967, vissuto nel
Mugello, la terra a lei tanto cara dove andava, quando possibile,
con la famiglia. In questi ultimi anni il Club ha organizzato
alcuni concerti, che hanno riscosso notevole successo: l’ultimo,
“Omaggio a Luigi Tenco” nei settant’anni della sua nascita,
tenutosi sia a Mestre al Centro Candiani
che, il 28 settembre, a Venezia nella prestigiosa sede di Palazzo
Ducale per le Giornate Europee del Patrimonio
Anche se rimarrà nei nostri cuori e
rimarrà ciò che ha fatto, ci mancherà molto questa donna dalla
forte personalità che non ha mai scelto di apparire e che ha
ricevuto anche delusioni ma che, vincendo quella “battaglia contro
il tempo” (sua definizione), ha iniziato per prima e continuato
fino all’ultimo a tenere in vita la memoria di un
“poeta che troppo pochi hanno capito” (come ha scritto
Fabrizio De Andrè in un biglietto a lei indirizzato).
Ci mancherà la sua straordinaria passione rimasta intatta
nonostante gli anni. Ci mancherà il suo spirito libero e un po’
ribelle, come quello di quel ragazzo che credeva fortemente in ciò
che cantava, che amava la coerenza e non i compromessi, un ragazzo
che Ornella è riuscita a non far dimenticare.
Venezia, 20 ottobre 2008
Cristina
Romieri e altri
amici
del Club Luigi Tenco di Venezia